Bovalino: tante liste, ma nulla di nuovo


In un paese con poco più di 8.000 anime, alle prossime elezioni amministrative del 28 e 29 marzo, si confronteranno cinque liste, vale a dire cinque candidati alla carica di sindaco e ottanta aspiranti consiglieri.
Si potrebbe affermare che i cittadini bovalinesi, tra nuove e vecchie proposte, avranno l’imbarazzo della scelta. Ma dopo un’attenta analisi ci si accorge che le cose non stanno esattamente in questi termini. Cinque anni addietro, infatti, i pretendenti alla poltrona di primo cittadino erano Zappavigna, Mittiga, Tramontano e Jentile. Oggi, invece, oltre a Zappavigna (sindaco uscente), ci riprovano Mittiga e Tramontano, a cui si aggiungono Carpentieri e Savica (già candidati in passato).
Qual è la novità rispetto alle elezioni del 2005?  Carpentieri, oppure Savica?
Ma non basta. I candidati a sindaco, se la Pollifrone avesse formalizzato la sua candidatura, potevano essere addirittura sei. Davvero troppi! Era necessario che qualcuno si facesse da parte. Così, a fare un’approfondita riflessione, giungendo alla conclusione che il bene comune stava per essere sacrificato sull’altare degli egoismi personali, non è stato uno degli “habitué alla candidatura”, ma, pensate un po’, proprio l’ultima arrivata, Graziella Pollifrone, unica donna tra i pretendenti e mai candidata in precedenza.
Se andiamo a spulciare dentro le liste la situazione non è molto diversa. I candidati alla carica di consigliere comunale, infatti, sono pressoché gli stessi di cinque anni addietro. Qualcuno si è spostato da una compagine all’altra, forse per far posto ad un parente, ad un caro amico (le liste quest’anno sono cinque e non quattro come nel 2005!) e qualche altro, dimenticando i propri trascorsi, ha deciso di darsi una nuova immagine proponendosi con una “veste” completamente diversa rispetto al passato (sic!). Insomma, tranne alcune candidature veramente nuove e meritevoli di considerazione e rispetto, nessuna novità.
Nei giorni immediatamente precedenti la presentazione delle liste, in paese c’era una vera e propria “caccia al candidato”. Alcuni dei promotori delle varie proposte politiche girovagavano per le vie della città e quando intravedevano una possibile “preda” vi si fiondavano quasi fisicamente addosso per proporre al malcapitato “l’ultimo posto in lista”; non prima, però, di aver evidenziato il travaglio e la sofferenza che avevano preceduto l’accettazione di quel gravoso incarico.
Per fortuna la scadenza dei termini di presentazione degli elenchi ha posto fine a questo carosello, altrimenti Bovalino avrebbe corso il rischio di avere più candidati che elettori. Per la prima volta, da quando è stato introdotto il nuovo sistema elettorale, l’importante centro jonico rischia di essere amministrato da un sindaco eletto con poco più del 20% dei consensi.
Si prospetta una campagna elettorale difficile e socialmente lacerante che, probabilmente, impedirà ai protagonisti della vita pubblica bovalinese di fare squadra e, quindi, trovare le energie necessarie per risollevare la città dalla grave crisi economica, sociale e culturale in cui si trova da qualche lustro.

Giuseppe Iaconis

Pubblicato sul settimanale “La Riviera”, febbraio 2010