Precisazione del prof. Giuseppe Iaconis a proposito dello stage alberghiero realizzato dall’I.T.T. “Zanotti Bianco”


Dopo aver letto l’articolo dal titolo “Zanotti Bianco, positivo lo stage di lavoro”, pubblicato dalla redazione locrese de “il Domani” sabato 20 ottobre 2001, ritengo sia necessario, oltre che doveroso, effettuare qualche precisazione, al fine di completare il quadro informativo da sottoporre alla valutazione dei lettori.
Il Domani ha giustamente dato ampio spazio ad un’attività formativa da tutti ritenuta originale ed importante, la quale potrebbe rappresentare per molti giovani un efficace trampolino di lancio nel mondo del lavoro. Infatti l’iniziativa, inserita nel quadro di un più vasto rapporto tra scuola e mondo del lavoro, si proponeva come fine ultimo l’adeguamento dell’offerta formativa ai mutamenti del sistema turistico regionale attraverso il potenziamento di specifiche abilità operative.  L’attività, tuttavia, non trascurava di ampliare le conoscenze teoriche degli allievi, soprattutto quelle riguardanti la gestione delle imprese, il funzionamento del sistema turistico e l’andamento dei mercati, con particolare riferimento a quella parte di utenza interessata alla proposta turistica della nostra Regione. Inoltre, lo stage  aziendale mirava  a far  acquisire agli alunni informazioni approfondite sulle strategie poste in essere dagli operatori alberghieri per “destagionalizzare” la domanda turistica ed accogliere adeguatamente gli ospiti
Tuttavia, la pur brava giornalista che ha realizzato l’articolo, oltre a non aver evidenziato alcuni degli aspetti didattico-formativi sopra illustrati, non ha neppure menzionato il docente ideatore e realizzatore del progetto che ha consentito all’I.T.T. “Umberto Zanotti Bianco” di ottenere i finanziamenti necessari per l’effettuazione dello stage.
A questo punto mi sono chiesto come mai tutto ciò sia accaduto e, dopo una breve ma attendibile indagine, ho appurato che la collaboratrice del Domani non ha potuto inserire le menzionate informazioni semplicemente perché non le aveva ricevute da chi ha curato la fase esecutiva del progetto.
Ebbene, io non sono più un docente di quella scuola, quindi non potevo occuparmi né del momento attuativo né, tantomeno, dell’attività di divulgazione delle notizie, tuttavia ho curato tutti le fasi precedenti: studio della normativa di riferimento, collegamenti con gli operatori del comprensorio, richieste di collaborazione, analisi di mercato, ideazione dell’azione formativa ed elaborazione definitiva del progetto. Di conseguenza, sarebbe stato doveroso, al termine delle numerose citazioni inserite nell’articolo, menzionare chi ha ideato l’attività educativa e si è preoccupato della sua progettazione. L’omissione di questa piccola informazione certamente non è in linea con lo stile di un Istituto scolastico che ormai da anni opera con serietà e competenza nel mondo della formazione turistica, ottenendo consensi e attestati di stima da tutti gli addetti ai lavori e non solo. Ma forse la scuola non ha specifiche responsabilità in merito, forse queste ultime sono da attribuire a qualche insegnante a “caccia” di meriti non suoi, o meglio, solo in piccolissima parte suoi.

Giuseppe Iaconis