GAD: Loiero è l’unico candidato in grado di vincere


Le elezioni regionali si stanno avvicinando ed ecco che i protagonisti della politica nostrana approntano il teatrino, all’interno del quale, nei prossimi mesi, andrà in scena “La guerra delle candidature”.
Nel centrodestra, a parole, sino a qualche tempo fa tutti si dicevano d’accordo nel riproporre ciò che, già sapevano, era improponibile: il presidente Chiaravalloti. In realtà, però, anche a destra le grandi manovre erano iniziate, ma difficilmente in questa tornata elettorale i politici del Polo riusciranno ad estrarre dal cilindro magico una candidatura in grado di capovolgere il negativo verdetto che i calabresi sembra abbiano ormai scritto.
Nel centrosinistra, invece, si ha l’impressione che si stia facendo di tutto per perdere una partita che appare già vinta, nonostante in questa legislatura sia stata condotta un’opposizione molto tiepida. Ciò è accaduto soprattutto in occasione dell’approvazione della legge che ha reso possibili le assunzioni dei familiari dei politici e di quella che ha portato all’aumento degli stipendi dei consiglieri regionali, nonché sulla scandalosa vicenda dei monogruppi. In tutti e tre i casi, forse, andavano condotte delle battaglie più incisive, capaci di suscitare lo sdegno dei cittadini. Per “fortuna” del centrosinistra, però, l’esecutivo Chiaravalloti, nonostante abbia avuto a disposizione fiumi di danaro provenienti dall’Unione Europea, ha fatto tutto da solo, ponendo in essere un’azione amministrativa fortemente condizionata dagli interessi di partito, inefficiente, lenta e quindi dannosa per i cittadini calabresi.
Tuttavia, il centrosinistra sembra aver già dimenticato l’ultima esperienza elettorale. In quella circostanza, in effetti, una serie di veti incrociati determinò una situazione di stallo che si sbloccò soltanto poco prima delle elezioni, con l’individuazione di Nuccio Fava come candidato alla presidenza. Niente di più sbagliato, non soltanto per il grande ritardo con il quale si arrivò a quella designazione, ma soprattutto per il fatto di aver individuato una persona oramai lontana, anche geograficamente, dai problemi della Calabria. Una candidatura che fu percepita da gran parte dei calabresi come calata dall’alto, quindi del tutto estranea alla loro realtà.
Quella lezione sembra non sia servita a nulla e oggi, puntualmente, si ripropone il vecchio teatrino, sia pure con la formula dell’Assemblea dei Grandi Elettori, alla quale dovrebbe essere affidato il compito di nominare il candidato alla presidenza. Quando tutto ormai sembrava fatto (i grandi partiti della GAD stavano convergendo sulla candidatura Loiero), anche grazie alla responsabile posizione assunta da Ds e Rifondazione, socialisti di Boselli e Mastelliani riaprono i giochi. Sia SDI che Udeur, infatti, non si capisce bene per quale ragione, rivendicano la presidenza. Si sta commettendo un errore grossolano che potrebbe risultare tragico. La Calabria ha bisogno di una guida autorevole, di alto profilo politico-istituzionale e l’onorevole Loiero, in questo momento, rappresenta il meglio che la classe politica calabrese è in grado di esprimere.
Sarebbe opportuno che i protagonisti di questa incresciosa vicenda (Sdi e Udeur) impiegassero le loro energie, assieme alle altre forze della coalizione, per elaborare un programma in grado di dare risposte serie agli innumerevoli problemi della Calabria. E’ troppo tardi per riaprire i teatrini, la gente non capirebbe.

 Giuseppe Iaconis

Pubblicato sul settimanale  “La Riviera” in data 14 novembre 2004