Riapertura scuole, il senatore Renzi ha posto un falso problema


Caro Senatore Matteo Renzi,

in merito alle sue recenti esternazioni – che invitano i docenti a tornare al lavoro al pari dei netturbini e dei cassieri – vorrei sommessamente farle notare:

  1. che gli insegnanti non hanno mai smesso di lavorare, poiché hanno svolto attività didattica a distanza quotidianamente, con spirito di sacrificio e senso di responsabilità, pur non avendo un obbligo contrattuale in tal senso;
  2. che l’attività online non ha ridotto la mole di lavoro dei docenti, anzi per molti aspetti l’ha resa  più complessa;
  3. che gli insegnanti hanno continuato a svolgere a distanza tutte le attività collegiali previste (consigli di classe, collegio docenti, consigli d’istituto, ecc.);
  4. che in tutte le scuole si sono svolti, sempre online, numerosi corsi di formazione destinati ai docenti, al fine di adeguare le loro competenze alle esigenze del momento.

Caro Senatore Renzi, lei ha posto un falso problema, ma capisco: in questi giorni sparare addosso agli insegnanti sui social va di moda…

Sul fatto che le scuole debbano riaprire siamo tutti d’accordo, ma è indispensabile che riaprano in sicurezza. Una scuola è frequentata da un minimo di 600 alunni contemporaneamente, molti di più di quelli che può contenere una discoteca…

Al supermercato, o nei negozi, non sono presenti simultaneamente 700/800 studenti; tutti devono indossare la mascherina e, quando si toccano alimenti (frutta, verdura, ecc.), anche i guanti; se all’interno di un supermercato si raggiunge la presenza di un certo numero di persone, gli altri clienti aspettano in fila all’esterno il loro turno.

Capisce la differenza Senatore Renzi?

Aprire in sicurezza non è un problema che riguarda solo gli insegnanti, ma tutta la comunità: come lei sa gli studenti porteranno il virus, eventualmente contratto a scuola, nelle rispettive famiglie. Non esiste altro contesto aggregativo in grado di favorire la diffusione del virus come le scuole. E questo gli esperti lo sanno bene.

Comunque a nome di tutti gli insegnanti desidero ringraziarla per averci fatto capire con chiarezza qual è il difetto principale di una parte della nostra classe politica: l’incapacità di ascoltare. Sa, nella fase di approvazione della legge 107/2015, questo particolare a molti insegnanti – compreso chi le scrive – era sfuggito.

Giuseppe Iaconis

Pubblicato sulla Tecnica della scuola in data 31/08/2020